La stagione termica sta volgendo al termine, i numeri parlano chiaro, il pellets come combustibile da riscaldamento ha registrato un impennata di consumi come mai prima d’ora, la soglia che si doveva raggiungere per la fine di febbraio dei 2 milioni di tonnellate di consumo è stata ampiamente superata alla fine di dicembre 2012, complice anche un inverno rigido e lungo con qualche spruzzata di neve.

Ad analizzare questi dati, la crescente vendita di stufe di ogni tipo, attività che si stanno convertendo alla vendita di questi corpi riscaldanti, le quantità di pellets venduto aumentano a vista d’occhio; insomma una situazione in forte crescita rispetto alla “depressione” registrata in quasi tutti i settori merceologici. Ci sarebbe da rallegrarsi ed essere ottimisti per il futuro ma qualcosa ha rotto questo idillio: la mancanza di pellets che serpeggia in questi giorni.

Si registra su tutta la penisola una costante richiesta ma una difficoltà da parte di tutti gli attori a sopperire alla domanda, rivenditori che chiamano in sede per fare ordini consistenti si sentono rispondere “guardi più di così non le posso dare, deve aspettare una settimana o due” si è ribaltato il ruolo produttore/rivenditore, se prima si cercava di farsi concorrenza sul prezzo, prodotto e trasporto ora siamo nella situazione di una fortissima domanda a fronte di un’offerta scarsa e per alcuni nulla.

Il Professional Pellets ha superato di slancio la prova approvvigionamento, dando continuità di fornitura con tutti i clienti con cui erano stati siglati degl’accordi per lunghi periodi, certo a qualche cliente che si è presentato a febbraio per richiedere il materiale è toccato dire qualche NO, ma si sa chi tardi arriva …

Mi ha fatto sorridere, una persona che mi ha chiamato e mi ha detto “ mi serve il Professional Pellets a tutti i costi!” E io: “come mai?” E lui ha risposto “ ho organizzato un party per il week end e mi scaldo a pellets, se non ce l’ho lascio tutti gli invitati al freddo che faccio?” e io non ho potuto che pensare No Pellets, No Party!

A parte questo episodio ironico, vorrei analizzare questo periodo di mercato con occhio critico:

la carenza di materiale ha origini diverse per ogni azienda produttrice, di certo le produzioni tedesche e austriache hanno risentito di un calo notevole dell’edilizia da costruzione e quindi del tavolame di legno (ricordo che il pellets è prodotto dallo scarto “buono” di queste lavorazioni) mentre altre nazioni hanno risentito della difficoltà di far arrivare il materiale in maniera puntuale e precisa, perdendo numerosi clienti.

Oltre alle difficoltà di produzione dobbiamo considerare un altro fattore importante l’aumento incredibile di consumo e di vendita, nessuna azienda con i tempi che corrono poteva prevedere una domanda di questo tipo, fra l’altro le previsioni di acquisto materiale si fanno con diversi mesi di anticipo percui la difficoltà di previsione aumenta notevolmente.

Credo che per la prossima stagione termica le aziende produttrici e importatrici si organizzeranno per poter fornire al mercato italiano il materiale necessario a sopperire alla richiesta manifestata in questi mesi.

Buon caldo a tutti con il Professional Pellets canadese.