I vantaggi offerti dal riscaldamento a pellet sono notevoli e vanno dal risparmio energetico, alla pulizia dell’ambiente fino al risparmio economico. Di seguito proviamo ad elencarli.

1. Il pellet è una risorsa rinnovabile perchè prodotto con scarti della lavorazione del legno e rispetta l’ecosistema perchè non richiede l’abbattimento di nuovi alberi.

2. Non è necessario stagionarlo.

3. Il pellet è un combustibile rispettoso dell’ambiente in quanto le sue emissioni di Co2 sono pressoché nulle al contrario dei combustibili fossili (gasolio, nafta, carbone, GPL e metano), tali emissioni sono infatti pari alla anidride carbonica che una pianta assorbe per produrre la stessa quantità di pellet. Oltre a non danneggiare l’ozono, e quindi a non aggravare “l’effetto serra” in quanto legno naturale (e non combustibile fossile), gli apparecchi che lo utilizzano raggiungono temperature di regime di combustione elevatissime: ciò assicura sempre un perfetto processo di ossidazione dei gas prodotti grazie ad un piccolo software che regola costantemente la quantità di combustibile e di aria necessaria al processo stesso.

4. Risolve il problema dello smaltimento degli scarti di lavorazione delle segherie ed aziende correlate che lavorano grossi quantitativi di legname e tavolame; la segatura è sì un materiale naturale ma in enormi quantitativi diviene un vero problema ecologico di smaltimento; per non parlare poi dei costi di trasporto e stoccaggio che le aziende devono sostenere.

5. “Proprio per il fatto che non contribuisce ad incrementare le emissioni di anidride carbonica il pellet non è tassato ed è assoggettato a tariffa IVA agevolata” ovvero 10%.

6. Il pellet è più economico dei tradizionali combustibili, infatti a parità di calore prodotto è assai meno caro del gasolio o del metano. Rispetto ad una stufa a legna tradizionale poi presenta un potere calorifico di 4,8/5 Kw/Kg (quello della legna è di 4,4 Kw/kg con il 15 % di umidità con 18 mesi di stagionatura). Non solo, il pellet è più conveniente anche dei tradizionali combustibili di origine petrolifera: il costo in euro per Kw del pellet è più basso di quello del metano e del gasolio. Infine, i pellet, essendo un prodotto di natura locale, sono svincolati dall’altalena dei prezzi che caratterizza gli idrocarburi.

Passando dai combustibili fossili (gasolio o metano) al pellet i costi di gestione possono avvantaggiarsi di una riduzione drastica del 30% che può arrivare fino al 50%.

Il pellet, in definitiva, risulta un ottimo combustibile, in grado di offrire elevata resa calorica con ingombro ridotto e il minor prezzo combustibile.

La tabella 1 mette a confronto la spesa per kwh dei vari combustibili.

In termini pratici l’uso del pellet come fonte di riscaldamento garantisce all’utente una spesa inferiore di quasi il 60% rispetto al gasolio e di circa il 35% rispetto al metano.

7. Dal punto di vista logistico il pellet è facile da trasportare e immagazzinare. Al contrario di quanto avviene con la legna, il peso specifico elevato del pellet consente di avere una grande autonomia tra un carico e l’altro avendo anche il vantaggio di occupare anche il 50% in meno di spazio.

Avere una catasta di legna significa molto spazio occupato, tempo da dedicarvi durante la stagione estiva per la sistemazione, “viavai” di ceste per il rifornimento della stufa/caminetto con conseguente sporcizia e residui. Grazie alla sua forma minuta, cilindrica ed omogenea il pellet si comporta molto più similmente ad un liquido che ad un solido: l’alimentazione dello stesso negli apparecchi è automatica ed avviene prelevandolo da un serbatoio. Sia il trasporto che l’immagazzinamento non costituiscono un pericolo (potenziale) per l’ambiente.

8. I residui della combustione sono assai limitati. “La legna da ardere non presenta solo il problema del contenuto acqueo (<40%) che ne abbassa drasticamente il potere calorifico ma anche quello del contenuto di corteccia ed impurità varie La maggior parte del pellet di buona qualità presente sul mercato offre dei contenuti ceneri inferiori all’1% del peso totale e di acqua inferiore all’ 11%” (non gela d’inverno) (il Professional Pellets ad esempio ha il 0,3% di residuo cenere). Ciò significa che l’apparecchio che lo brucia offrirà all’utente la possibilità di limitare moltissimo la pulizia dello stesso ed il suo rifornimento, rendendo la combustione del pellet qualcosa di accettabile anche per chi ha sempre utilizzato combustibili liquidi o gassosi. In particolare, le ceneri possono essere riutilizzate come fertilizzante per piante e fiori;

9. “I pellets non contengono additivi chimici aggiunti in fase di lavorazione e sono pertanto completamente atossici”.

10. Il riscaldamento a pellet è assolutamente sicuro perchè non richiede tubi del gas o bombole che oltre ad essere ingombranti costituiscono un pericolo.

Tratto dalla TESI DI LAUREA IN TECNOLOGIE E INDUSTRIE DEL LEGNO – STUFE A PELLET: TECNOLOGIE E FUNZIONAMENTO – Michele Brugnaro